

Padre José Antonio Nieto Sepúlveda
(Superiore generale)
Padre José Antonio Nieto Sepúlveda riconfermato per altri sei anni
Superiore Generale dell’Ordine
dei Chierici Regolari Somaschi.
Messaggio a sorpresa del Papa - Anno somasco 2028
e rinnovo delle cariche
Enrico Viganò
Padre José Antonio Nieto Sepúlveda è stato riconfermato per altri sei anni Superiore Generale dell’Ordine dei Chierici Regolari Somaschi. Padre Sepùlveda, spagnolo, avrà al suo fianco come Vicario Generale, p. Grecious Yesudasan Kuttiyil, originario dell’India e tre altri confratelli: l’italiano p. Gianluca Cafarotti, l’australiano p. Christopher John De Sousa, e il colombiano p. José Harvey Montana Plazas. Il nuovo Consiglio generale dei Somaschi è stato eletto nel corso del 140° Capitolo generale, apertosi il 2 marzo scorso ad Ariccia (Roma) e terminato il 14 marzo, proprio nel giorno della proclamazione di san Girolamo Emiliani, fondatore dei padri Somaschi, a protettore universale degli orfani e della gioventù abbandonata, avvenuta il 14 marzo 1928, essendo pontefice Pio XI, “il papa brianzolo”. Proprio pensando a tale imminente centenario, il Capitolo ha dichiarato il 2028 Anno Somasco, un anno celebrativo, ma anche d’impegno,d’imitazione e diffusione delle virtù del fondatore.
A rendere però particolare questo Capitolo, che aveva come tema; “Coraggio, non temete, vi siete offerti a Cristo”, è stata la lettera a sorpresa di papa Francesco, scritta dal Policlinico Gemelli il 5 marzo, il giorno prima della fissata udienza papale con i membri del Capitolo generale, purtroppo saltata. Svolgendo il tema assegnato al Capitolo, il Papa ha chiesto di “non scoraggiarsi e non lasciarsi andare perché il Signore continuaa chiamare e sostenere, anche se cambiano le sfide”. E quasi approfondendo gli argomenti di discussione e confermando le prospettive di lavoro fissate dal Capitolo, Francesco ha parlato di inculturazione e di missione: “Con tanti anni di storia alle spalle l’Ordine somasco si presenta oggi come una grande famiglia internazionale e multiculturale, in cui le diversità sono armonizzate e unite dallo stesso carisma e dalla comune vocazione”. “Ciò – ha scritto il Papa – vi rende specchio di un mondo sempre più caratterizzato dall’arricchente interazione di civiltà e tradizioni e vi fa segno profetico e potente annuncio evangelico di accoglienza reciproca, per la crescita e il bene di tutti”.
E riallacciandosi al fondatore san Girolamo (nato a Venezia nel 1486- e morto a Somasca nel 1537), che ha speso la sua vita a servizio dei più poveri tra i poveri – orfani, ragazzi e ragazze di strada, “incurabili” – il Papa conclude la sua Lettera, ricordando ai Somaschi di essere nati come “missionari servi dei poveri” per il riscatto e la salvezza degli ultimi. Netto poi l’incoraggiamento di papa Francesco: “Siate attenti nell’ascoltare e solerti nel rispondere facendovi carico delle necessità delle persone che il Signore mette sul vostro cammino, dovunque la Provvidenza vi mandi”.
